E-commerce più sicuro: nuove regole per tutelare gli utenti

E’ entrata ufficialmente in vigore il 13 giugno 2014 la nuova normativa riguardante la tutela dei diritti di coloro i quali effettuano acquisti online. La direttiva europea di riferimento (83/2011/UE) è già stata recepita dal Governo italiano tramite il Decreto Legislativo n. 21 del 21 febbraio 2014 ed è diventata legge dello Stato dal mese successivo.

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L’obiettivo principale della nuova direttiva riguarda la trasparenza, al fine di coinvolgere nell’utilizzo dell’e-commerce anche quegli utenti fino ad oggi diffidenti che giudicano il commercio elettronico poco sicuro soprattutto per quanto riguarda i pagamenti online. Grazie alla nuova legge si hanno finalmente più garanzie sull’opportunità di reso della merce e sulla trasparenza dei contratti d’acquisto superiori al valore di 50 euro.

In particolare, aumenta il tempo a disposizione per restituire la merce che per qualsiasi motivo non soddisfi il cliente: si passa da 10 giorni di tempo a 14. Ma non è tutto: una volta comunicata al venditore l’intenzione di restituire il prodotto, oltre alle due settimane di tempo a cui si è appena accennato si hanno ora altri 14 giorni per rispedire il prodotto al mittente. Dall’altra parte, il venditore ha 14 giorni di tempo per rimborsare il cliente dal momento in cui questi gli abbia comunicato l’esplicita volontà di restituire il pacco ricevuto.

Parlavamo prima di trasparenza: ecco che allora il venditore si trova obbligato a dichiarare esplicitamente tutti i costi di un prodotto o servizio che saranno a carico dell’acquirente, nonché la procedura da seguire in caso di restituzione.

Novità anche per quanto concerne le spese di spedizione: nel caso in cui esse non siano correttamente e visibilmente segnalate al consumatore, devono essere a carico del venditore.

Inoltre, l’identità del venditore diventa ora trasparente per obbligo, così come alcune delle caratteristiche specifiche del prodotto, le possibili modalità di pagamento e la durata della garanzia: nell’eventualità in cui tali caratteristiche vengano omesse, allora il consumatore ha il completo diritto di rivalsa sul venditore.

Altri obblighi per il venditore consistono nel dover esplicitare gli eventuali limiti di compatibilità dei contenuti digitali con i dispositivi hardware e software, nel divieto di apporre dei sovrapprezzi a chi paga con un determinato strumento e nella proibizione di inserire nel sito web, nel momento del checkout, delle caselle pre-flaggate che comportino l’acquisto o lo scaricamento automatico di ulteriori prodotti non desiderati. La violazione di una di queste norme comporta una sanzione per il venditore consistente in una somma che va da 5 mila ad un massimo di 5 milioni di euro.

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