TikTok e Adv, non solo culi e balletti!

Ogni tanto nascono alcune piattaforme che non passano inosservate.

Sappiamo che ai giorni nostri, quando fenomeni di questo tipo arrivano sul mercato e attirano gli interessi delle masse, le altre piattaforme già avviate tentano 2 strade: prima provano a comprare la concorrenza e poi le copiano implementando le stesse features sui propri canali finendo con il tagliare le gambe ad esse (vedi ad esempio quanto successo con Snapchat).

I numeri degli iscritti a TicToc sono alti e probabilmente arriveranno a eguagliare Instagram se nei prossimi mesi la piattaforma continuerà a crescere.

Su Tik-Tok abbiamo una categoria di utenti che perlopiù appartiene alla gen-Z: una generazione che non è propriamente spendente ma che esercita una forte influenza sui genitori al fine di diventarlo.

Inoltre, questo target è solito inserire dati non sempre reali che sporcano la targetizzazione. Questi utenti sono vicini a Network come Playstation e Nintendo in cui per accedere alla totalità delle features, spesso banalmente mente sull’età.

Un altro problema è il fatto che questa tipologia di traffico ha una bassa attenzione e il contenuto che veicola e colpisce non è adattabile ma va creato su misura e spesso richiede una “banalità” piuttosto pronunciata.

Ci siamo voluti cimentare nell’analisi di questa piattaforma, ed ecco cosa ne è uscito:

In materia di ADV vi basti pensare che, vista la Through-View di 2 o 6 secondi, un video di 6 secondi diventerebbe un’ottima idea vista la natura obbligata dei contenuti (ricordiamo che sono ammessi solo contenuti video).

In questa fase, gli annunci organici e quelli ADV sono molto simili ai contenuti, quindi si mimetizzano meglio risultando più difficili da distinguere.

Pubblici personalizzati sulle impression degli annunci (impression ottenibili davvero con budget basso). Questo fa riflettere che questo strumento conta molto sulle impression, che schizzano in aria per la velocità di somministrazione che non sempre implica un click.

Attenzione al jingle utilizzato potrebbe avere dei problemi di copyright!

Possiamo vederla come una versione semplificata di Facebook ADS? Sì, secondo noi possiamo vederla come una versione più snella ma insufficiente e acerba sotto un punto di vista UX .

Ad ogni modo ci ha molto colpito l’assistenza molto disponibile, competente e molto attiva (senza di essa non saremmo mai riusciti a visualizzare le anteprime delle inserzioni).

Budget a ricarica, ma i budget non sono bassissimi si parla di 20,00€ minimi giornalieri su ciascuna campagna e gruppo di annuncio (600,00€ al mese);

Il Business Center non ci permette di creare account pubblicitari infiniti ma ci permette di essere messi come amministratori a quelli degli altri.

Puoi permettere il download del tuo contenuto.

Si targetizza il pubblico per regione (difficile per le attività locali);

Il suo Pixel permette un re-marketing e un re-targeting non dinamico (quindi senza cataloghi, ecc…). Remarketing su Impression diventano perciò particolarmente interessanti!

Voi come vi siete trovati?

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