Acquisti natalizi su e-commerce: primi bilanci

Sono passati solo pochi giorni da Natale e si è già dato il via alla diffusione di risultati di ricerche condotte sulla spesa in regali effettuata dagli italiani quest’anno. Da Coldiretti è arrivata notizia di un calo del 5% rispetto al Natale 2012, con 4,1 miliardi di euro spesi in regali.

Non è questa però  l’unica differenza con lo scorso anno. Infatti la corsa ai regali per le festività ha spinto gli italiani a ricorrere quest’anno in maniera più massiccia all’e-commerce, tanto da far registrare un +61% negli acquisti online nel corso dell’ultimo mese rispetto allo scorso settembre.
Da un’analisi dell’Osservatorio Ipsos – Webloyalty sull’e-commerce e dai dati di mercato di Webloyalty (società di marketing online specializzata nella generazione di ricavi addizionali per le aziende e-commerce) è emerso che i settori trainanti dell’e-commerce sono stati in questo periodo soprattutto tre: viaggi, hi-tech e moda.

Tra i siti di e-commerce più utilizzati si sono registrate delle differenze:

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Un settore interessante è quello della moda: una febbre per l’e-commerce in ambito fashion sembra contagiare anche il nostro Paese, con nove milioni di italiani impegnati nell’acquisto di capi di abbigliamento, scarpe e accessori.
Più nello specifico, il settore della moda attrae in misura notevole gli utilizzatori più assidui dei canali online, quali ad esempio gli iscritti a programmi di scontistica e cashback come “Acquisti e Risparmi” di Webloyalty (un nuovo programma lanciato nel mercato italiano nel 2011, che consente agli utenti di comprare online tra centinaia di negozi, suddivisi in 13 categorie, ed ottenere sconti su ogni acquisto fatto): il 36,2 % di essi effettua, infatti, acquisti nel settore del fashionUn dato che ci avvicina alla Spagna (40%), ma che ci permette di superare  quello relativo ai consumatori francesi (31%).

C’è poi un aspetto interessante che riguarda l’ambito della moda in UK: secondo la società di ricerca Conlumino, in UK la distanza tra chi si reca in un punto vendita fisico alla ricerca di un’idea e un’ispirazione per i propri acquisti e chi utilizza l’online si è ridotta a pochi punti percentuali.
La possibilità di poter raccogliere tutti i dati desiderati su un abito o una borsa è diventato un fattore imprescindibile per una schiera di consumatori sempre più informati, che impiegano ormai, in media, 3 giorni e mezzo per l’intero processo di acquisto (contro la mezza giornata di 10 anni fa).

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Per la fase successiva di reperimento di informazioni specifiche ( prezzo, disponibilità, taglia) sui prodotti individuati, l’online ormai ha surclassato lo store reale (85,1% contro 42,5%).

Ancora una volta la via che può consentire  ai retailers di superare questa fase complessa passa per un approccio multicanale” afferma Alexandre Cotigny, Direttore Generale Sud Europa di Webloyalty. “I player che saranno capaci di rendere il punto vendita fisico una parte integrante dell’esperienza di acquisto dei consumatori – di questi nuovi consumatori informati  e sempre più connessi – potranno capitalizzare al meglio l’enorme interesse oggi riposto nei canali digitali”.

 

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