I tool segreti di Google che (quasi) nessuno usa, ma ti semplificano la vita

Ogni giorno milioni di persone usano Google per cercare informazioni, ma pochi sanno che dietro al motore di ricerca ci sono strumenti super utili e spesso sottovalutati. Ecco alcuni dei migliori:

Google Trends (versione avanzata)

Non solo per vedere se “crostata di mele” è più cercata di “tiramisu”: Google Trends offre filtri per area geografica, periodo, tipo di ricerca (YouTube, news, immagini), e comparazioni avanzate.

Ottimo per:

  • campagne marketing basate su trend reali
  • scouting di parole chiave stagionali
  • capire come evolve l’interesse su un tema

Google Dataset Search

È la “Google Scholar” dei dati: un motore per trovare dataset aperti, usatissimo da giornalisti, ricercatori e data analyst. Perfetto per chi vuole costruire contenuti data-driven, infografiche o fare fact-checking serio.

Google Scholar Alerts

Uno strumento potente per chi lavora in ambito ricerca, formazione o vuole semplicemente restare aggiornato: crea alert personalizzati su temi scientifici e accademici e ricevi paper nuovi appena pubblicati.

Google Looker Studio (ex Data Studio)

Report personalizzati, dashboard interattive, visualizzazioni professionali. È gratuito, integrabile con fonti diverse (Ads, Search Console, Fogli, BigQuery…). Il tutto con una logica drag & drop.

Google Offerwall – Monetizzare i contenuti web nell’era dell’AI

Con l’arrivo di AI Overviews nei risultati di ricerca, molti editori hanno visto crollare il traffico organico. Ecco perché Google ha lanciato Offerwall, un nuovo strumento che sta facendo molto parlare di sé.

Cos’è Google Offerwall?

Una funzionalità di Google Ad Manager pensata per recuperare valore dai contenuti online. Prima di accedere all’articolo o video, all’utente viene mostrato un overlay interattivo: può guardare un breve video pubblicitario, rispondere a un sondaggio o fare una microtransazione per sbloccare l’accesso.

Oppure, può semplicemente iscriversi alla newsletter o attivare una prova gratuita.

Come cambia la monetizzazione

A differenza dei paywall classici (che bloccano tutto finché non paghi), Offerwall è più flessibile e meno invasivo. Funziona come una porta “a punti”: l’utente decide come “pagare” – con attenzione, dati o tempo.

📊 +9% di ricavi per gli editori che lo hanno testato.


🧠 Il sistema usa l’AI per decidere quando e come mostrarlo, senza infastidire l’utente.

Perché è importante (soprattutto per i piccoli editori)

Implementare un paywall spesso è troppo costoso per le testate locali o indipendenti. Offerwall, invece, è semplice da configurare e può offrire una via sostenibile per monetizzare contenuti senza penalizzare l’esperienza utente.