☀️✌️🌴 Spoiler: puoi parlare d’estate senza scrivere “vibes” ogni tre righe.
Tra copy-paste stagionali, emoji a forma di sole e quella parola che inizia per “v” e finisce per “ibes”, l’estate è il momento perfetto per parlare in modo più leggero… ma anche per distinguersi. Perché se lo usano tutti, tu puoi fare meglio.
Ecco una lista (ironica ma utile) delle parole estive più inflazionate nel linguaggio dei brand – e come trovare alternative più fresche, intelligenti e in linea con il tuo tone of voice.
#Vibes
🔁 “Summer vibes”, “good vibes only”, “vacation vibes”, “chilling vibes”
👉 Tradotto: una parola per dire tutto e niente.
Perché evitarlo: ha perso identità. È il jolly quando non si sa come chiudere una caption.
Alternative:
- Usa parole che descrivono davvero l’atmosfera (es. “ritmo lento”, “giorni sospesi”, “calma in loop”).
- Oppure sostituisci con emozioni concrete: “leggerezza”, “felicità distratta”, “quel non so che di estate”.
- E se proprio non puoi farne a meno, prova a contestualizzarlo con ironia: “Vibes, sì. Ma con 38 gradi e il Wi-Fi a singhiozzo”.
#Mojito
🔁 “Mood mojito”, “tempo di mojito”, “mojito o chiamate di lavoro?”
👉 È diventato il simbolo universale delle ferie… anche per chi non lo beve da dieci anni.
Perché evitarlo: non aggiunge valore. È un simbolo consumato.
Alternative:
- Altri riferimenti estivi ma meno abusati: granita, caffè in ghiaccio, acqua frizzante con limone (funziona!)
- Fatti ispirare da situazioni anziché oggetti: “finalmente silenzio alle 14”, “quel momento in cui non sai che giorno è”
#Rinfrescante
🔁 “Una pausa rinfrescante”, “contenuto rinfrescante”, “idee rinfrescanti per la tua strategia”
👉 L’acqua ha più personalità.
Perché evitarlo: parola jolly che dice poco, spesso usata per colmare vuoti creativi.
Alternative:
- Specifica cosa rende “rinfrescante” un contenuto: “3 idee rapide per alleggerire il feed”
- Usa il contrasto con il caldo: “più efficace di un ventilatore puntato in faccia”
#Out of office
🔁 “Out of office. Anche mentalmente.”
👉 Usato come claim generazionale, ma ormai fa parte dell’arredamento.
Perché evitarlo: è diventato un’ovvietà. Nessuno è davvero offline, e lo sappiamo.
Alternative:
- Racconta cosa succede davvero in quei giorni: “email aperta, ma rispondo solo se è un’emergenza”
- Oppure gioca con l’idea del paradosso: “out of office, dentro al feed”
#On the road #wanderlust #viaggio zaino in spalla
🔁 “In viaggio verso nuovi orizzonti (e contenuti)”
👉 Perfetto per travel blogger, meno per un brand di software.
Perché evitarlo: cliché narrativi che non si adattano a tutti i settori.
Alternative:
- Racconta il concetto di esplorazione in altri modi: “curiosità accesa”, “seguire l’intuito”, “piccole deviazioni estive”
- Personalizza: “il nostro viaggio è capire cosa serve davvero a chi ci segue”
Bonus: le emoji da usare con cautela
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Le amiamo, ma in certi contesti sembrano prese da una pubblicità del 2012.
💡 Prova invece a usare il testo come se fosse un’immagine: crea ritmo, pausa, visualità.
In conclusione: l’estate non è un template
Usare riferimenti stagionali va bene. Ma copia-incollare sempre gli stessi non aiuta il tuo brand a emergere.
👉 L’alternativa?
Parla d’estate come parleresti di qualsiasi altro momento: con coerenza, personalità e tono autentico.
Non serve inseguire le “vibes” se hai qualcosa da dire davvero.