Ambient marketing: per farsi notare con creatività ed impatto

Il termine “Ambient Marketing” è stato tradotto e descritto in molti modi, ma per capire davvero di cosa si tratta dobbiamo pensare al concetto di “out-of-the-house”, ossia  la pratica di proporre qualunque tipo di pubblicità in un ambiente esterno frequentato dai nostri consumatori. In particolare, consiste nell’adoperare l’ambiente fisico come mezzo di comunicazione per veicolare messaggi di brand o prodotti in contesti alternativi, in cui vi è un basso affollamento di messaggi pubblicitari

Questo tipo di messaggio attira l’attenzione dei passanti poiché si propone come interattivo, coinvolgente con l’effetto sorpresa tipico del guerrilla marketing (strategia basata su mezzi poco costosi e non convenzionali).

Vi proponiamo di seguito alcuni casi che esemplificano l’ambient marketing ed il motivo della sua efficacia.

Le persone diventano “pulci”: una grande ambient ad… a patto che la si guardi dal piano superiore dell’edificio!

Altro interessante esempio è quello di Frito-Lays, con “patate” che emergono dal “soffitto”… a parte forse il fatto che i passanti tenderanno a guardare in alto piuttosto che sulla destra…

Esempio che utilizzano luci ed ombre: birra Newcastle Brown Ale

Nulla è più efficace di una pubblicità  pensata per trasmettere la sensazione di pericolo imminente, specialmente in uno spazio chiuso:

Idea brillante, anche se decisamente inquietante, per sponsorizzare il film Alice in Wonderland:

Un altro esempio che funziona, però solo con il sole: SunChips.

Vi piace? E a voi è mai capitato di imbattervi in un’azione di ambient marketing?

-Buon weekend da Atman!-

foto: Aladino.net

 

 

 

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