Agenda digitale: ecco il manifesto dei Wwworkers

A pochi giorni dalle elezioni nel nostro Paese, ci è sembrato molto interessante questo manifesto di 10 azioni che un gruppo di lavoratori vuole consegnare alla nuova classe politica. Di chi si tratta? Dei Wwworkers, i lavoratori della rete.

Queste strane figure, che passano le giornate al computer e di cui, la maggior parte delle persone, spesso non riesce a capirne la professione. Sono già 700.000 in Italia coloro che hanno aderito a questo gruppo e, dalle loro interazioni e discussioni, è emerso questo programma in 10 punti che vuole portare un po’ d’innovazione nel nostro Paese.

Agenda digitale: il manifesto dei Wwworkers su Atman

Chiediamo a chi ci governa di scommettere su di noi, di guidare una nuova rivoluzione industriale che, grazie alla rete, porti di nuovo l’Italia a creare ricchezza e lavoro. Il nostro Paese ha un potenziale enorme di crescita nell’economia di Internet. Ecco le 10 azioni che abbiamo raccolto nelle ultime settimane e che – come manifesto programmatico – consegniamo alla nuova classe politica affinché prenda atto che già esiste un’Italia che vive e lavora in rete.

Azione 1. Erodere il digital divide: sostenere la spinta per la copertura nazionale di servizi con banda larga e ultralarga, anche in realtà geografiche lontane dai contesti metropolitani, attraverso investimenti pubblici e incentivi a quelli privati

Azione 2. Pensare al wi-fi come la toilette: promuovere l’obbligo per gli esercizi pubblici di rendere la connessione wi-fi disponibile e pubblica, come avviene oggi per i servizi igienici

Azione 3. Alfabetizzare al digitale: promuovere un grande piano per l’alfabetizzazione digitale, coinvolgendo il terzo settore, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali e gli enti locali, per far sì che tutti i cittadini colgano le opportunità della rete. Promuovere corsi “blended” (in aula e online) e l’apertura di sportelli informativi per fornire servizi concreti su come lavorare in rete

Azione 4. Digitalizzare il made in Italy: le tecnologie digitali rappresentano un’occasione per le Piccole e Medie Imprese, per rafforzare la collaborazione e raggiungere i mercati, ma spesso le PMI non hanno le risorse – economiche e di conoscenza – per cogliere queste opportunità. Servono incentivi alla creazione di reti digitali tra le imprese, volte alla collaborazione e all’internazionalizzazione, anche attraverso la messa in comune di banche dati e scambi tra realtà differenti

Azione 5. Liberare l’e-commerce: oggi il commercio elettronico è soggetto alla normativa per il commercio, pensata intorno ai canali tradizionali. Ciò crea confusione e rallentamenti. È necessario semplificare radicalmente la normativa sull’e-commerce e prevedere specifici incentivi per le imprese che avviano questa attività

Azione 6. Ascoltare il mondo della rete, stakeholders e influencer: il settore legato all’economia digitale è trasversale ai differenti settori produttivi e – spesso – escluso dai meccanismi di concertazione. Aprire la discussione pubblica a queste realtà permetterebbe di programmare politiche più attente alle innovazioni

Azione 7. Ciò che è prodotto con soldi pubblici, deve essere pubblico e in rete: il sapere prodotto nelle università, la cultura sostenuta da fondi pubblici, i dati elaborati dalla Pubblica Amministrazione devono essere accessibili a tutti e utilizzabili per promuovere attività economiche. Occorre che si scelga l’open data per trasparenza, semplificazione e miglioramento dei servizi al cittadino

Azione 8. Il telelavoro come diritto: introdurre la modalità di lavoro in remoto per tutte le attività per cui è tecnicamente possibile, almeno per una parte del monte ore. In questo modo si favorirebbe il “work-life balance”, la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, si spingerebbe l’innovazione delle imprese e si abbatterebbero i costi ambientali e strutturali legati agli spostamenti casa-lavoro

Azione 9. Ripensare il welfare nell’ecosistema digitale: istituire il diritto ad una pensione di base per tutti i lavoratori a seguito della cessazione dell’attività lavorativa. Istituire una indennità di maternità universale, superando la logica delle tutele esclusivamente legate al lavoro subordinato. Istituire un salario minimo garantito per le attività parasubordinate per cui non valgono i minimi definiti dalla contrattazione collettiva. Promuovere la diminuzione del carico fiscale contributivo per i lavoratori autonomi

Azione 10. Dare spazio alle nuove imprese: fornire in locazione agevolata immobili inutilizzati della Pubblica Amministrazione, in modo da creare spazi di co-working per start up innovative e legate al mondo digitale

Fonte: Wwworkers

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