Alibaba prepara lo sbarco in borsa ed investe 215 milioni di dollari nell’instant messaging di Tango

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Alibaba, colosso cinese dell’e-commerce fondato nel 1999 da Jack Ma, ha confermato la notizia dello sbarco in Borsa a Wall Street, preferendo così New York ad Hong Kong (dove Alibaba aveva inizialmente ipotizzato una quotazione), con l’obiettivo di diventare una società ancora più globale e di migliorare la trasparenza dell’azienda: in realtà sembra che alla fine si sia optato per  la Borsa americana a causa della governance del gruppo, che non sarebbe in linea con quanto previsto dalla regolamentazione della Borsa della città costiera.  Tuttavia non è ancora chiaro se il gigante cinese sceglierà di quotarsi sul Nyse o sul Nasdaq, ma nel frattempo indiscrezioni affermano che Alibaba starebbe trattando con ben sei banche (Credit Suisse, Deutsche Bank, Goldman Sachs, Jp Morgan Chase, Morgan Stanley e Citigroup) per la gestione del collocamento, con commissioni che potrebbero ammontare a ben 260 milioni di dollari.

Secondo diversi analisti, Alibaba vale oggi circa 140 miliardi di dollari, e la sua Ipo potrebbe addirittura superare i 16 miliardi raccolti da Facebook al suo debutto in borsa circa due anni fa ed i 19 miliardi di Visa nel 2008, che per ora detiene il record. Nel caso in cui venissero raccolti 15 miliardi, l’intera azienda dovrebbe ricevere una valorizzazione di circa 100 miliardi di dollari, livello che venne attribuito anche al social network di Zuckerberg. Alibaba, definita dal Wall Street Journal come un mix tra Amazon, eBay e PayPal, con un pizzico di Google, unito ad alcune peculiarità cinesi, oggi controlla circa l’80% dell’e-commerce cinese e le transazioni effettuate sulle sue piattaforme superano per numero quelle di Amazon e di eBay.

Ma non è tutto: dopo l’annuncio dello sbarco a Wall Street, Alibaba ha deciso di puntare anche sui servizi di chat e videochiamate, sfidando WhatsApp e il rivale Tencent. Il gruppo ha infatti investito 215 milioni di dollari su Tango, la app californiana che fornisce ai suoi utenti un servizio di chat e videochiamate: si tratta del più grande investimento della società del Paese orientale in una startup statunitense. Tango è valutata complessivamente un miliardo di dollari, ed è in continua crescita soprattutto dopo l’esplosione del mercato mobile che ha fatto di queste app terreno di conquista da parte dei colossi hi-tech (basta pensare ai 19 miliardi di dollari sborsati da Facebook per aggiudicarsi WhatsApp).  Se lo sbarco sui listini di New York dovrebbe avvenire entro la fine di questo anno, l’accordo con Tango servirà invece a rafforzare la presenza nel settore mobile oltre che a migliorare la sua posizione all’infuori dei confini cinesi.

Tango conta 200 milioni di utenti registrati (la maggior parte dei quali si trovano negli USA, in Europa e nel resto dell’Asia), cifra all’apparenza esigua se paragonata ai 450 milioni di utenti attivi ogni mese di WhatsApp o ai 335 milioni di WeChat: il general manager per il mercato americano di Alibaba, Annie Xu, ha però annunciato la volontà di espandersi in altri settori e nei Paesi emergenti ed Eric Setton, co-fondatore dell’app, sta già immaginando numerose iniziative da lanciare. Tango vanta l’offerta di un servizio a tutto tondo, in quanto offre messaggi, chiamate, scambio di immagini e di musica e video chiamate VOIP, ed è un’applicazione multi-piattaforma ossia presente in tutti gli OS Mobile e desktop principali (eccetto Windows Phone): secondo molti analisti la presenza di Alibaba rappresenta per l’applicazione una nuova sicurezza, soprattutto ora che il gruppo potrebbe arrivare a raggiungere quota 25,1 miliardi  di dollari di Ipo.

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