Champions League 2025: il marketing serve ancora quando l’evento è già leggenda?

Uno spettacolo da miliardi: non solo calcio, ma branding su scala mondiale

Ogni anno, la finale di Champions League si trasforma in uno degli eventi televisivi più visti al mondo.

Nel 2024, la finale ha registrato oltre 450 milioni di spettatori globali — numeri da Olimpiadi.

📊 Ma dietro al pallone, girano molti più soldi di quanti immagini:

  • Sponsorizzazioni ufficiali UEFA: oltre 600 milioni di euro a stagione.
  • Contratti di broadcasting: superano i 3 miliardi di euro in diritti TV.
  • Ricavi indiretti per città ospitante, turismo, merchandising e attivazioni.

👉 A questo livello, il marketing non è un “extra”, ma la benzina che fa girare tutto. E cambia forma in base al pubblico, al canale e al brand coinvolto.

Ma serve davvero il marketing per la Champions?

La risposta breve? Assolutamente sì.

La Champions ha un’identità consolidata, certo. Ma il pubblico cambia, e i modi di consumare contenuti anche.

📲 Nel 2025:

  • Il 60% del pubblico segue l’evento da mobile o social media.
  • TikTok e Instagram sono diventati piattaforme ufficiali per contenuti UEFA.
  • I brand non possono più limitarsi a “mettere il logo sullo sfondo”.

💡 Oggi il marketing sportivo è interazione, storytelling, attivazione creativa.
È la differenza tra essere visti o essere ricordati.

Cosa fanno i brand (e cosa potremmo fare anche noi)

I grandi sponsor come Heineken, Mastercard o FedEx non si limitano alla visibilità TV.

Hanno interi reparti e agenzie partner che curano campagne specifiche per:

  • Esperienze digitali immersive (filtri, AR, concorsi)
  • Collaborazioni con creator sportivi
  • Live coverage real-time per TikTok, YouTube Shorts, Instagram Reels
  • Mini-doc e branded content per far vivere il brand anche fuori dal campo

🎯 Un’agenzia digitale può inserirsi in questo meccanismo anche senza essere uno sponsor ufficiale, lavorando su:

  • Campagne tematiche per clienti del settore food, betting, abbigliamento, delivery
  • Contenuti reattivi legati ai momenti chiave (goal, meme, trending topics)
  • Tool interattivi per seguire la partita (tipo “chi vincerà?”, sondaggi, giochi)
  • Campagne di retargeting legate all’interesse per la Champions

Attenzione, però: l’etica del marketing sportivo è sotto esame

Nel 2025, i consumatori sono molto più attenti a come i brand si muovono nel contesto sportivo.

🏳️‍🌈 Inclusività, sostenibilità, trasparenza:

  • La UEFA stessa ha ricevuto critiche per sponsor in contrasto con certi valori sociali
  • Alcune città ospitanti hanno attivato campagne per promuovere un turismo più etico e responsabile
  • Anche i contenuti “non ufficiali” possono fare danni se percepiti come opportunistici o fuori tono

✅ Questo ci ricorda che il posizionamento e la coerenza del messaggio sono fondamentali, anche quando si cavalca un trend.

Idee e trend creativi da esplorare
(sì, anche se non sei Nike o Adidas)

✨ Alcune opportunità smart per cavalcare la Champions in modo originale:

Second screen experience


Coinvolgi il pubblico con quiz live, reaction, post ironici durante la partita

“Pre-match hype” campaign

Crea un conto alla rovescia su Instagram con contenuti teaser (anche per piccoli brand)

Real-time marketing

Sfrutta i momenti virali della partita per reagire subito (con meme, GIF, post ironici)

Mini-video storytelling

Racconta “cosa succede nei bar, nei salotti, nelle chat” durante la finale

Sponsorizzazioni locali o “ombra”

Se hai clienti locali, crea pacchetti promozionali legati alla partita anche senza usare il nome ufficiale (“La finale europea più attesa dell’anno…” ecc.)

Conclusione (ma anche provocazione): e se il marketing fosse il vero MVP?

La finale Champions League 2025 sarà una festa del calcio, certo.

Ma sarà anche una vetrina globale per brand, agenzie, creativi e storyteller.

👉 Chi saprà leggere i trend, adattare i messaggi e creare connessioni autentiche con il pubblico, avrà molto da guadagnare — anche senza toccare un pallone.